La musica per archi nasce nei piccoli ensemble strumentali tardo-rinascimentali, ma assume forma orchestrale con i Concerti grossi Op. 6 di Arcangelo Corelli, che fissano il dialogo fra soli e ripieno. Nel Settecento Antonio Vivaldi pone il violino al centro con Le quattro stagioni, veri quadri sonori, mentre Franz Joseph Haydn codifica il quartetto d’archi, laboratorio tematico della Classicità. L’Ottocento romantico ritrova il calore lirico nell’elegante Serenata per archi in Do maggiore, Op. 48 di Tchaikovsky. Nel Novecento Béla Bartók spinge timbro e ritmo oltre i confini tonali con il Divertimento per archi, Sz. 113. Dalle danze di corte alle avanguardie, l’ensemble d’archi rimane terreno privilegiato per l’inventiva dei compositori.
Tutti i brani nominati e tanti altri sono presenti in questa sezione, interpretati da grandi artisti.